sabato 21 febbraio 2009

Paris, doux Paris...

Che tristezza.. Vi è mai capitato di sentirvi infinitamente stupidi e di rendervi conto di non poter fare nulla per cambiare le cose? Oggi, mentre la mia professoressa parlava della possibilità di andare per una settimana a Parigi in famiglia a settembre e io mi terrorizzavo e decidevo di non andarci perchè non avrei saputo come fare a mangiare, è capitato anche a me. La cosa che mi viene da chiedermi è perchè. Perchè certe persone decidono di punirsi così? Sono cosciente del fatto che, per quanto magari riuscirò a trovare un equilibrio che mi permetterà di reggermi in piedi e mantenere un peso considerato per lo meno "accettabile", non tornerò più come prima. Così ingenua, così serena, così bambina.
Già proprio quello mi manca. Il mio essere bambina. Che amarezza.

-INNO ALLA BELLEZZA-
Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà?
Il tuo sguardo, infernale e divino,
versa, mischiandoli, beneficio e delitto:
per questo ti si può comparare al vino.

Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora,
diffondi profumi come una sera di tempesta;
i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora,
che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.

Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri?
Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane:
tu semini a casaccio la gioia e i disastri,
hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.

Cammini sopra i morti, Beltà, e ridi di essi,
fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante
e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari,
sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela,
e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!"
.L'innamorato palpitante chinato sulla bella
sembra un morente che accarezzi la propria tomba.

Venga tu dal cielo o dall'Inferno, che importa,
o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo;
se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me
la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa?
Angelo o Sirena, che importa se tu
– fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina –
fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?
Charles Baudelaire

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